SEMINARIO DI PSICOLOGIA DEL RISULTATO POSITIVO PROMOSSO DA SPORTMEET

20110900 Galo pozo AlmeidaDal 3 al 4 settembre si è svolto a Trento, presso il Centro Mariapoli di Cadine, il seminario di psicologia del risultato positivo promosso da Sportmeet.

 

L’iniziativa ha coinvolto quaranta persone provenienti da Austria, Germania e da numerose regioni italiane.
Studenti di scienze motorie, animatori del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano), allenatori, insegnanti di educazione fisica, operatori ed appassionati del mondo dello sport, ma anche impiegati d’azienda, avvocati e imprenditori, per due giorni hanno potuto imparare i “segreti” dell’alta prestazione.

A condurre il seminario lo psicologo sociale ecuadoregno Galo Pozo Almeida, amico e sostenitore di Sportmeet, già consulente per grandi aziende operanti in Ecuador e in America Latina.

Che cos’è l’alta prestazione? Come raggiungerla? Attraverso quale metodo?
Sono solo alcune delle domande alla quale i partecipanti hanno potuto avere una risposta, grazie ad un originale approccio didattico proposto dal professor Almeida.
Le lezioni frontali in sala, volte a comprendere la teoria e a definire i concetti, sono state costantemente accompagnate da lavori di gruppo, dibattiti, ed esercizi personali di programmazione e visualizzazione degli obiettivi.

Tra i presenti anche Giuseppe Vercelli, psicologo nella nazionale di sci alpino e di canoa kayak, responsabile del progetto Juventus University, che ha espresso l’importanza di avere, nello sport così come nella vita, obbiettivi chiari e metodi validi per realizzarli.

“Il risultato positivo è una combinazione di pensieri sentimenti e azioni – ha affermato Almeida a conclusione del seminario –
L’alta prestazione esige un progetto di vita, il pronostico di un futuro.
Il desiderio di conquistare qualcosa di grande è necessario, ma non sufficiente.
Le persone vincenti sanno dove vogliono arrivare e procedono a piccoli passi, con metodo, verso la conquista di ogni tappa che conduce all’obbiettivo, superando gli ostacoli e dominando la paura.
L’istinto vincente che è dentro ognuno di noi, ci spingerà poi a donare e a distribuire le nostre risorse perché siamo programmati per condividere”.