NUOVI SVILUPPI PER IL PROGETTO “IO TIFO POSITIVO”

In occasione della 36° giornata di campionato, grazie alla disponibilità di tre importanti

e gloriose società come F.C. Internazionale, Cagliari Calcio e ACF Fiorentina, “Io Tifo Positivo” con una delegazione di alcune migliaia di ragazzi e genitori, è stato presente nei rispettivi stadi di San Siro, Sant’Elia e Artemio Franchi per tifare secondo i veri valori dello sport e concludere il ciclo del percorso che li ha visti protagonisti nelle rispettive scuole di appartenenza.

Il progetto, ideato da Comunità Nuova in collaborazione con la Fondazione Candido Cannavò, ha l’obiettivo di
insegnare ai ragazzi la cultura della sportività attraverso un percorso educativo che prevenga il tifo violento, il
razzismo e che li coinvolga nell’imparare il rispetto reciproco, la lealtà e la collaborazione.
Attraverso questo percorso “Io Tifo Positivo” intende lanciare a tutti un messaggio importante e preciso, con una
valenza formativa: la centralità della persona inserita in un contesto educativo significativo che permetta di
coltivare una cultura dello sport incentrata su valori positivi promossi attraverso un’esperienza diretta, attiva,
viva e condivisa con gli altri.
Lo stadio, per i bambini e i genitori che li accompagnano, rappresenta l’ultimo e più emozionante step di un lungo
e intenso percorso avviato nella scuole e nelle società sportive con gli educatori, gli insegnanti e gli istruttori.
Io Tifo Positivo, grazie all’impegno di tanti importanti partner, è attualmente attivo in Lombardia, Sicilia,
Sardegna con la Fondazione Giulini e da quest’anno anche in Toscana grazie alla collaborazione del trofeo Città di
Prato e del CGFS.
In dieci anni di lavoro questo intervento ha coinvolto, all’interno dei suoi percorsi, più di 25.000 giovani e
altrettanti adulti/genitori con l’obbiettivo di contribuire a rendere la presenza allo stadio e in un qualsiasi
centro sportivo un vero momento di gioia, passione e inclusione.Io tifo positivo

Intervistiamo, dopo la partita Fiorentina Lazio del campionato di Serie A, Giulio Bencini, coordinatore del CGFS di Prato.

Qual’è la valenza del progetto?
Da più parti si discute sulle possibili soluzioni al problema della violenza, fisica ma anche verbale, che gravita attorno al mondo dello sport professionistico e non solo. Visto che ormai gli episodi d’intolleranza si manifestano ovunque e in qualsiasi sport, con “Io Tifo Positivo” vogliamo proporre una via centrata sulla formazione di una “cultura della sportività” nelle giovani generazioni,
Il progetto educativo e formativo che proponiamo ha come obiettivo strategico quello di restituire allo sport la sua dimensione di gioco, di evento sociale, di divertimento e di… sport.

Come si svolge l’attività?
Lavoriamo con bambini della scuola primaria e secondaria di primo grado, con una modalità interattiva, per promuovere la conoscenza, il confronto, lo scambio di esperienze, e per favorire la comprensione di uno stile basato sulla relazione.
I bambini i sono veri e propri protagonisti del percorso. Stabiliscono delle regole e si impegnano a rispettarle. Si mettono in gioco raccontandosi, esprimendo i propri pensieri ed emozioni. Sono coinvolti e partecipano attraverso giochi, sfide, role playing,

Quali risultati vi aspettate?
I giovani sono sempre in cerca di riferimenti e di modelli da imitare, di esempi di vita a cui ispirarsi, per questo noi cerchiamo di metterli realmente in contatto con importanti figure dello sport, che raccontando le proprie storie, fatte di passione, impegno, rinunce, sogni, gratificazioni, gioie e fatiche, trasmettono messaggi positivi su cui riflettere, e diventano per i ragazzi, esempi di vita a cui ispirarsi.

Quest’anno ACF Fiorentina vi ha ospitati nella partita interna con Lazio, com’è andata?
E’ stata una esperienza nuova e interessante, tant’è che stiamo già pensando al prossimo anno. E comunque ci piacerebbe coinvolgere altre società sportive toscane di altri sport anche paralimpici interessate ad ospitare le classi coinvolte offrendoci la partecipazione ai loro eventi sportivi. Sarebbe un’importante occasione di coinvolgimento anche nel mondo adulto. Questa potrebbe essere anche l’occasione di rendere accessibili alle famiglie luoghi, come i palazzetti e gli stadi, in cui lo svago e il divertimento devono tornare ad essere prioritari!