Serafino Rossini – Aforismi

Serafino Rossini
insegnante di educazione fisica, docente universitario in scienze della formazione

1 – I PRINCIPI NOBILI

Ciascuno di noi è animato dal bisogno di provare soddisfazione in ciò che fa.
E’ un fatto esistenziale. Siamo fatti così…
In una situazione conflittuale, ad esempio, si può provare soddisfazione attraverso un atto aggressivo, oppure attraverso un atto di pacificazione.
Per chi compie il gesto non cambia molto fra adottare il primo comportamento od il secondo comportamento… Lui ha principalmente il bisogno di provare soddisfazione di sé
Invece per la società, ed anche per la vita di quella persona, la differenza è grande….
L’educazione deve servire a questo: curvare il bisogno esistenziale su ciò che diventa bene per ciascuno.
Questa intenzione è un Principio nobile.

2 – AGIAMO PER FAMILIARITA’

Siamo portati a mettere in atto ciò che conosciamo meglio.
Se abbiamo familiarità con i modi rozzi, tendiamo a servirci di quelli; se abbiamo dimestichezza con modi raffinati, tendiamo ad usare questi.
Possiamo prevaricare o cooperare.
Disprezzare o rispettare.
Barare o essere leali.
Evitare la fatica o gustarla.
Pensare solo a vincere oppure sapere apprezzare anche altro.
Educare vuol dire familiarizzare coi secondi al posto dei primi.
Si diventa spiriti forti quando è più facile, per sé, seguire i secondi, rispetto ai primi.
Mentre si allenano muscoli e tecniche si possono allenare anche i Principi nobili.

3 – OH, LA VITTORIA…

C’è poco da dire… si vuole vincere.
Si può vincere superando una cosa… una montagna..
Si può vincere superando un avversario.
Si vince quando si arriva sul gradino più alto, quello che vale di più.
Si può vincere in tanti altri modi, se si capisce che i gradini più alti possono essere tanti, quanti si vuole… e se noi siamo disponibili a fare la fatica di salirne uno…
Tutto ciò che comporta una fatica, permette una vittoria.
Se il mio avversario mi ha vinto ai punti, sale sul gradino dei punti.
Se io vinco la tentazione di un comportamento scorretto, attraverso un comportamento di valore, salgo sul gradino dei comportamenti di valore; e magari mi becco anche un applauso.
In un qualche modo si può vincere sempre e possono essere presenti contemporaneamente il perdere ed il vincere.
Ma il massimo è… quando proprio il perdere mi fa vincere… Applausi…!

4 – IL VISSUTO DI UNICITA’

Sì, nel momento in cui ce la metti tutta e ti spingi al massimo fino al limite delle tue forze, non c’è differenza fra quello che senti tu e quello che sente il campione del mondo.
Se in quel momento io metto da parte il cronometro, il conteggio dei punti, il metro, la tua condizione di lotta e di potenza crea attorno a te una sensazione di straordinarietà uguale a quella che sente il campione del mondo.
Basta vederlo, riconoscerlo, rispettarlo… quel vissuto di unicità.

5 – IL CONTAGIO

Oh… questo si deve dire sottovoce.
Un allenatore consapevole, un maestro consapevole, sa che lui, in prima persona, può vincere … la vittoria più grande!
Consapevole di cosa?
Di avere un potere straordinario: paragonabile, forse, solamente a quello degli Dei…
E’ il potere di creare nuova realtà: un nuovo modo di pensare, un nuovo modo di comportarsi
E come si fa?
Con il contagio!
Cioè, con l’esempio?
Sì, con l’esempio… più l’espressività… la protensione… la spinta interiore…
Il contagio è un travaso dello spirito!

6 – LA DIMENSIONE ESTETICA

Sì, sì…
Prova a parlare di principi nobili in certi campi sportivi, a certi genitori; e anche a certi bambini…
Quando ti va bene si mettono a ridere…
Ma tu, vuoi vincere o perdere?
Vincere!
E allora è semplice: vinci!
Ma come? E quando ti lanciano sguardi e parole come se tu fossi un matto?
Destinati a perdersi… Lo spirito è immateriale; se tu decidi che il tuo spirito non si ferisce… non si ferisce.
Ma ti è mai capitato di sentirti le cose contro, avere confusione in testa, non sapere come fare? Ehhh!
E allora in quei momenti come fai?
C’è sempre la dimensione estetica, nel suo significato alto: è quando si dice “bello !” per dire “buono”, per dire “bene”.
E’ quando si dice “che bello !” per dire “quanto valore c’è…!”
Ecco, vedi, si tratta di decidere se “essere belli” o “essere brutti”…
Beh… Potendo scegliere…..

7 – BIANCO E NERO

Il bianco, è tale, in rapporto al nero.
Il lungo, è tale, in rapporto al corto….
Una parte è preziosa per l’esistenza dell’altra parte.
L’altro è la condizione che mi permette di essere io.
Nella competizione, l’altro è la componente che mi permette di valere, se tolgo valore a quella componente lo tolgo anche a me
Il rispetto dell’altro, che si oppone a me, è come… rispettare… il nutrimento della mia identità.